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Toti torna libero: pronto a processo rapido e veloce

“Non voglio dire grandi cose oggi, sono sceso perché avendo fatto per molti anni il vostro mestiere so che non è una giornata agevole per voi. Ovviamente siamo contenti della decisione presa stamani che riequilibra alcune decisioni del passato francamente poco comprensibili dal nostro punto di vista”. Queste le prime parole da uomo libero di Giovanni Toti, l’ex presidente di Regione Liguria arrestato il 7 maggio per corruzione e fino a questa mattina agli arresti domiciliari, che ha incontrato davanti al cancello della sua villa di Ameglia i giornalisti presenti accompagnato dal suo fedelissimo assessore regionale Giacomo Giampedrone. Con Toti anche la sua portavoce ex coordinatrice delle politiche culturali della Regione, Jessica Nicolini. “Dal punto di vista del processo come sapete non ci siamo opposti e non ci opporremo in alcun modo ad un processo rapido e veloce perché siamo convinti di poter spiegare tutto quello che c’è. Io credo che mai come adesso, mai come in questa occasione i problemi della giustizia e della politica si siano intersecati in questa vicenda e mi auguro che alla politica sia molto chiaro che quello che a Genova fa parte degli atti di accusa è in realtà qualcosa di poco comprensibile-ha sottolineato Toti-. Ci sono atti legittimi e finanziamenti legittimi, eppure messi insieme connotano secondo la procura un comportamento criminoso. Questo è qualcosa che mette in discussione l’autonomia della politica sia nei suoi finanziamenti che nella sua capacità di incidere sulla realtà e quindi sarà qualcosa che dovrà far discutere le aule della giustizia, ma anche le aule della politica. Poi avremo modo in un a situazione più agevole di questa di approfondire tutti i temi nelle sedi opportune”. “Gli arresti domiciliari? Non era lo “Spielberg”, non è stato piacevole sentirsi privati del tempo e della libertà soprattutto se si pensa di non aver fatto nulla di male” ha concluso Toti.

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