Al Palazzo della Borsa di Genova è andato in scena all’assemblea pubblica di Spediporto, il primo confronto pubblico cittadino tra i primi candidati alle elezioni comunali. Presenti – seduti in ordine alfabetico da sinistra a destra – l’ex senatore Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione e i due front di centrodestra e centrosinistra, Pietro Piciocchi e Silvia Salis. Al centro del dibattito il porto, le infrastrutture e il futuro dell’aeroporto, ma non sono mancate frecciate su temi più strettamente politici. “Credo che occorra una visione del porto che debba sposarsi con una visione di città – sostiene Piciocchi -. Le sinergie sono tantissime, dalla logistica all’alta tecnologia, ai progetti sulla Val Polcevera, la Green Logistic Valley, alla zona logistica semplificata che per la città può essere un volano straordinario. Siamo sulla strada giusta perché in questo momento le amministrazioni con un grandissimo allineamento stanno realizzando infrastrutture che si attendono da anni. È un porto che ha bisogno di sviluppare un retroporto”.
Per Salis “Come sindaca penserò a nuovo piano regolatore comunale che possa dialogare con il nuovo piano regolatore portuale”. Poi dice no alle ipotesi di ampliamento del porto: “Non c’è nessuna necessità, non mi sembra un tema di cui discutere“. Per il resto “credo sia molto chiara la nostra posizione che è quella di sostenere e portare avanti le infrastrutture necessarie, che devono essere però partecipate maggiormente”. La candidata del centrosinistra auspica una “nomina forte” al vertice dell’Autorità portuale.
Crucioli ritiene “utili” le infrastrutture anche se critica il tunnel subportuale “perché nasce da una trattativa con Autostrade” e la nuova diga foranea che “è in grave ritardo ed è stata pensata male nonostante l’importanza dell’opera”. Il consigliere comunale ha poi proposto un sistema di azzeramento dei pedaggi per i cantieri in autostrada e il riconoscimento di una “responsabilità oggettiva” in caso di incidenti.
Sull’aeroporto Piciocchi chiarisce che il Comune dovrà avere “un ruolo di indirizzo” e non essere “un socio industriale”. Per il vicesindaco reggente il Colombo deve diventare “un hub di rilievo internazionale, lo proporrò se dovessi essere eletto”.
Piciocchi non rinnega la continuità rispetto all’amministrazione uscente: “Sono la persona che più di ogni altra ha avuto coraggio di tener testa al presidente Bucci, di dirgli che non ero d’accordo. Perché mi dovrei vergognare del passato? Credo di avere la mia esperienza, competenza, non mi sento suddito. Siamo una squadra, non un accrocchio elettorale”.
Salis, incalzata ancora sull’indicazione del vicesindaco, incalza: “Quante volte in passato un candidato sindaco ha indicato il vicesindaco? All’inizio non c’era niente, poi sono spuntata io, credo con una certa sorpresa. Hanno scelto una vice donna per riequilibrare, un po’ di giorni dopo è uscito il nome di Ilaria Cavo, da quel momento io sono tenuta a dire qual è il vicesindaco e dovrei farmi dettare l’agenda politica. Chi sarà il vicesindaco dovrà essere valutato dopo le elezioni, in base al peso politico dei partiti.”