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Genova, la città è invasa dalle mosche L’esperto spiega perché

Dall’inizio di questo mese i cittadini del capoluogo si sono ritrovati a fare i conti con un aumento esponenziale delle mosche. Sia all’aperto che in casa ce ne sono così tante da rendere sgradevoli le passeggiate nei parchi o l’attesa del bus. Del fenomeno hanno iniziato a occuparsi anche diversi entomologi, che negli ultimi giorni si sono interrogati sulle cause di questa invasione. Le mosche fanno parte dell’ordine dei Ditteri (Diptera), nome che deriva dal greco antico δις (dis) e πτερόν (pteron) cioè letteralmente: due ali. Questi insetti hanno infatti la caratteristica di utilizzare un solo paio di ali per volare, mentre un altro paio è ridotto a moncherini e ha la funzione di regolare il volo. La mosca domestica, quella nera con dimensioni che sono una via di mezzo tra un moscerino e un moscone, è la più comune. La mosca depone fino a 500 uova nella vita, con ogni nidiata composta da 70-150 uova a seconda dei casi. A seconda della temperatura e di altre condizioni ambientali, una larva impiega tra le 2 e le 4 settimane per svilupparsi completamente.

Le condizioni meteorologiche delle ultime settimane, con il caldo che ha caratterizzato tutto il mese di settembre e le prime due settimane di ottobre, sono una delle ragioni della loro proliferazione a Genova. In un’intervista alla redazione genovese di Repubblica Stefano Vanin, docente di zoologia all’università di Genova, ha spiegato che le alte temperature di inizio autunno, l’estate calda con molte precipitazioni e l’alto tasso di umidità sono le condizioni ideali per la riproduzione e il mantenimento delle mosche. «Tra qualche giorno le temperature scenderanno e le mosche spariranno. Ma c’è da dire che quando le mosche sono così tante, come in effetti sono, non può dipendere solamente dalle temperature», ha detto Vanin.

Un’altra ragione può essere l’aumento di sostanze organiche in stato di decomposizione: rifiuti, ma anche topi morti in seguito a interventi di derattizzazione e piccioni. Le larve mosche domestiche adulte infatti sono prevalentemente carnivore e vanno ghiotte di carne in putrefazione, come quella delle carogne, e di materiale già digerito come le feci. Si nutrono anche di frutta e di vegetali, preferendo in questi casi quelli in decomposizione.

Secondo Vanin, tuttavia, la causa principale della proliferazione delle mosche a Genova è la mancanza di specie insettivore che potrebbero quanto meno limitare la diffusione degli insetti. «Mancano sempre più gli uccelli che mangiano gli insetti, e i pipistrelli», ha detto. «E mancano perché in città non trovano più le condizioni per vivere. Non ci sono aree verdi, quelle che vengono create lo sono solamente sulla carta. C’è troppo cemento e finché non si troverà un compromesso, la situazione resterà questa. L’uomo ha alterato l’equilibrio naturale, quasi azzerando l’agente che consentiva di controllare la quantità di mosche in circolazione».

Il rischio legato alla possibile trasmissione di malattie è comunque molto basso: le mosche sono più che altro un fastidio e raramente possono causare problemi alla salute. La varietà di parassiti che vengono trasportati dalle mosche è molto alta e può essere un problema in alcuni contesti, per esempio negli ospedali, ma i casi di contagio dovuto alle mosche non sono così frequenti o sono comunque difficili da identificare.

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